Super Lovers - Anime
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da sinistra, i protagonisti Haru e Ren |
Super Lovers è
un anime di genere shonen ai prodotto nel 2016 dallo Studio DEEN e tratto dal
manga omonimo di Miyuki Abe. Il manga è iniziato nel 2009 ed è ancora in corso;
dopo la serializzazione su rivista, è stato finora raccolto in 9 tankobon. In
Italia è inedito.
TRAMA – durante
le vacanze estive il diciassettenne Haru Kaido va a trovare sua madre, un’eminente
scienziata, in Canada, ma lo attende una sorpresa: la donna ha adottato un
bambino di 8 anni di nome Ren. Haru lo prende subito in simpatia ma il piccolo,
che è cresciuto senza alcuna regola, si comporta come un selvaggio: preferisce
stare all’aria aperta, anche per mangiare o dormire, e si trova molto più a suo
agio con i cani che con le persone. Haru, che ha un forte istinto materno
protettivo, si impegna a dargli almeno una parvenza di educazione e gli
promette che, una volta che si sarà diplomato e avrà trovato un lavoro, lo
porterà con sè in Giappone. Quando torna nel suo Paese, però, Haru ha un grave
incidente (in cui tra l’altro muoiono il padre e la matrigna) che gli causa una
perdita di memoria; e così, quando anni dopo Ren arriva a Tokyo per ricordargli
la sua promessa, il ragazzo non si ricorda di lui...
IL MIO VOTO = ★★
Super Lovers è un
manga yaoi molto famoso: se cercate qualche recensione in proposito ne
troverete quasi solo di entusiastiche, e anche nelle classifiche dei siti di
sola lettura (tipo Mangafox) è sempre ai primi posti. In effetti è
stato uno dei primi che ho scoperto quando ho iniziato a interessarmi al
genere: attratta dai disegni, oggettivamente molto belli, ho iniziato a
leggerlo tutta tranquilla... per poi mollarlo dopo pochi capitoli. Senza
ripensamenti. Se mi conoscete appena un pochino, capirete subito perchè l’ho
fatto: Haru è un uomo adulto mentre Ren è poco più che un bambino, per me
l’accoppiata uomo + bambino = IL MALE ASSOLUTO e quindi ho detto basta. Non ci
ho pensato più perchè tanto c’erano altri millemila titoli là fuori che aspettavano
solo di essere letti. Poi ho saputo che ne avrebbero tratto un anime e ho
deciso di dargli un’occhiata, giusto per curiosità.
Dopo
l’incidente Haru torna a vivere con i fratellastri, i gemelli Shima e Aki
(figli della sua matrigna), finisce la scuola e inizia a lavorare come host. La
sua vita scorre tutto sommato tranquilla finchè un giorno il suo avvocato (a
proposito, non ho mica capito perchè Haru abbia un avvocato...) gli
comunica che sua madre gli ha spedito qualcosa
che lui aveva dimenticato in Canada: si tratta ovviamente di Ren (insieme a un
dvd per rinfrescargli la memoria) che ha tutte le intenzioni di far rispettare
ad Haru la promessa che gli fece di prenderlo a vivere con sè. Haru scopre
anche che, prima di morire, suo padre e la sua matrigna hanno inserito Ren
nello stato di famiglia: quindi il ragazzo è a tutti gli effetti suo fratello e
lui è tenuto a prendersene cura, in quanto figlio maggiore. Ren si trasferisce
dunque in casa Kaido, dove gli altri fratelli acquisiti lo accolgono in modi
diversi: Aki inizialmente non accetta la sua presenza e gli dà del filo da
torcere, mentre Shima, più posato del gemello, si adatta senza problemi alla
nuova situazione. Pian piano Haru riacquista la memoria e ricomincia a
comportarsi da mamma chioccia con Ren; la situazione comunque cambia quando i
suoi approcci si fanno più fisici, e
col tempo anche Ren si accorgerà di provare per Haru un sentimento diverso dal
semplice amore fraterno.
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Ren e Haru con gli altri fratelli acquisiti, Aki (a sinistra) e Shima, più il cagnolino Tanuki (così chiamato perché Ren credeva fosse appunto un tanuki, ossia una specie di procione) |
L’anime mette in scena una storia abbastanza comica e leggera, senza troppi drammi salvo
qualche incomprensione tra i due protagonisti principali. Lo stile, come sempre
in questi casi, è aderente a quello dell’autrice del manga. L’animazione è
fatta molto bene e gli sfondi sono curatissimi, in particolare per le scene
ambientate in Canada: la natura selvaggia del Paese è ritratta fedelmente tra
boschi, fiumi impetuosi e cieli tersi. L’unica differenza tra manga e anime è
che nel primo Haru e Ren si rivedono dopo cinque anni, mentre nel secondo ne
passano sette.
Se il manga mi
aveva fatto storcere il naso sin dall’inizio, con l’anime ho resistito per
tutti i 10 episodi, ma tirando le somme devo constatare che non mi è piaciuto.
Non tanto per la leggera sfumatura shota, praticamente assente
(grazie al cielo), ma per l'incest di cui è permeata la storia, seppur lieve (in fondo tra Haru e Ren non ci sono legami di sangue); soprattutto però quello che veramente mi ha dato fastidio è stato l’atteggiamento
di Haru. Mi è rimasto antipatico fin da subito, a pelle.
Si appiccica a Ren
come una cozza allo scoglio (c'è chi lo troverebbe 'premuroso' ma a me infastidisce da morire: chi ti conosce, scusa??), lo induce a dormire
nel suo stesso letto con la scusa della solitudine, lo bacia sulla bocca... ma porca miseria, è tuo fratello!
Come ti viene in mente di prenderti certe libertà? In quale universo è accettabile
o da persone sane di mente? In nessuno, appunto. E sì, l'ho capito che tra loro non ci
sono legami di sangue, ma il punto non è questo: per quanto mi riguarda, sono convinta che una situazione del genere non sia proprio
plausibile. Se io avessi un fratello adottivo, non potrei mai vederlo
in modo diverso da un fratello. È impossibile e basta. Chiunque sostenga il
contrario non è che un/una bimbo/a minkia che ha letto troppi yaoi da quattro
soldi troppo presto e non ne capisce una mazza. L’unica giustificazione che potrei trovare è che Haru e Ren non sono
cresciuti insieme, quindi non si conoscono... ma no, neanche questo è
sufficiente a farmi accettare la cosa. La storia calca tanto la mano su quanto per
Haru la famiglia sia la cosa più importante, ma guardiamo in faccia la realtà:
questo vuole solo portarsi a letto il fratellastro minorenne, altro che amore
per la famiglia! Per fortuna Ren, pur avendone l’aria, non è proprio un
ragazzino debole e sprovveduto; all’inizio anzi è molto infastidito dal
comportamento di Haru e reagisce in maniere anche violente con gran
godimento della sottoscritta!
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Il primo incontro tra Ren e Haru... e il ragazzino mi ha subito conquistata! |
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Haruko, la temibile madre di Haru |
Le dinamiche
familiari tra i vari personaggi, poi, sono veramente strane. Ren si sente
costantemente inadeguato nei confronti di Haru, ha paura di non essere alla sua
altezza e che lui lo veda solo come un bambino; ma tu SEI ancora un bambino, santo cielo! È
lui che ti ha messo in testa idee che non stanno nè in cielo nè in terra! ><
Aki e Shima sgamano quasi subito l’attrazione di Haru per Ren e non sembrano trovarci niente di strano, anzi danno addirittura consigli al fratellone su quale sia il modo migliore di approcciarsi al nuovo arrivato; quanto ad Haruko, la madre di Haru, è una madre per modo di dire: in pratica ha spedito il figlio in Giappone col padre mentre lei è rimasta a lavorare in Canada, non lo vede mai e quelle poche volte che si vedono non vuole assolutamente che lui la chiami ‘mamma’. Pretende di essere chiamata per nome, in caso contrario si incazza come una vespa. Sembra tenere molto più a Ren, il figlio adottivo, che ad Haru, il figlio naturale: va a trovare il primo a Tokyo dopo il suo trasferimento per sapere come se la cava e in genere è molto più premurosa con lui, mentre Haru si becca un cazziatone dopo l'altro per averla chiamata ‘mamma’ una volta di troppo... chi ci capisce qualcosa è bravo!
Aki e Shima sgamano quasi subito l’attrazione di Haru per Ren e non sembrano trovarci niente di strano, anzi danno addirittura consigli al fratellone su quale sia il modo migliore di approcciarsi al nuovo arrivato; quanto ad Haruko, la madre di Haru, è una madre per modo di dire: in pratica ha spedito il figlio in Giappone col padre mentre lei è rimasta a lavorare in Canada, non lo vede mai e quelle poche volte che si vedono non vuole assolutamente che lui la chiami ‘mamma’. Pretende di essere chiamata per nome, in caso contrario si incazza come una vespa. Sembra tenere molto più a Ren, il figlio adottivo, che ad Haru, il figlio naturale: va a trovare il primo a Tokyo dopo il suo trasferimento per sapere come se la cava e in genere è molto più premurosa con lui, mentre Haru si becca un cazziatone dopo l'altro per averla chiamata ‘mamma’ una volta di troppo... chi ci capisce qualcosa è bravo!
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Quello che avrei voluto fare io ogni volta che compariva in scena Haru (e pure Haruko, già che ci siamo) |
Cosa si salva,
insomma, di questo anime? A parte l’animazione e alcune gag obiettivamente
simpatiche, ben poco. Forse partivo prevenuta a causa dell’ombra shota, ma come
ripeto qui è davvero solo una sfumatura. Il problema più grosso per me sta nel
rapporto di parentela che sussiste tra i due protagonisti (perché insomma, si
possono trovare tutte le giustificazioni che volete ma resta il fatto che questi
due sono a tutti gli effetti fratelli), e poi nelle dinamiche tra i vari
personaggi, che come ho già spiegato ho trovato molto poco credibili e a lungo andare francamente
irritanti. Questo non mi ha permesso di godermi appieno la serie, a ogni episodio compariva puntuale il senso di fastidio e sinceramente non
vedevo l’ora che finisse. A questo proposito, mi è andata male: l’anime non era
ancora concluso che già era uscita la notizia che ne avrebbero fatta una seconda
stagione, che andrà in onda a partire dal prossimo gennaio.
Ora, non è per fare
altre polemiche, ma... seriously?? Stà roba si merita una seconda stagione e
Love Stage!! (tanto per dirne uno) no?
Mai ‘na gioia, guarda...
Sei la seconda persona che me ne parla male e già dall'inizio non avevo intenzione di vederlo XD avevo il manga in wishlist perchè mi piacevano i disegni (almeno ad uno sguardo superficiale), ma non l'ho più iniziato perchè non mi piace la troppa differenza d'età tra i due :/
RispondiEliminaNon mi aspetto grande plausibilità da una commedia yaoi, per carità, però ce ne sono talmente tante che non hanno elementi che non mi infastidiscono (almeno a naso) che c'è l'imbarazzo della scelta.
Dispiace anche a me per la mancata seconda stagione di Love Stage o per i mancati adattamenti di tanti altri yaoi/bl un po' più interessanti >_< anche Love Stage è cretinissimo, per carità, però proprio perchè ci sono già degli anime di questo tipo in giro e le proposte non sono tantissime, tanto varrebbe puntare su titoli con atmosfere diverse per proporre più varietà. Gli anime yaoi sono pochi, se poi si mettono a fare sempre le stesse commedie, riescono pure a stufare :/
Ma infatti sembra che gli animatori giapponesi non siano capaci di proporre altro che storie pseudo-shota, e non riesco a capire perché; possibile che questo filone abbia tanto successo laggiù?? Io ho deciso di recuperare tutti gli anime del genere yaoi (purché non siano troppo forti, s'intende - vivo meglio senza conoscere una roba come ENZAI, per dire) e al momento tocca a Loveless... Se lo hai già visto, capirai perché non mi aspetto nulla di che!
EliminaScusa il ritardo ma non mi ero accorta della risposta >-< direi che poi su Loveless ti sei ricreduta eheh a volte capita che, nonostante ci siano elementi che proprio non vanno giù, un titolo riesca a coinvolgerci comunque...almeno credo, perchè a me è capitato alcune volte.
EliminaSecondo me, a parte puntare sui titoli più venduti, sono convinti che così le ragazzine si immedesimino meglio se usano personaggi efebi (e quindi per forza di cose in un'età limite). Anche se, essendo i titoli del genere molto pochi, il pubblico si accontenta e li guarda tanto perchè "è quello che passa il governo" e si crea un sistema da cane che si morde la coda. :/
Eh già, alla fine mi sono ricreduta! Ogni tanto succede a tutti, penso. ^^
EliminaMah, per me resta una cosa incomprensibile. Poi certo, se la tv passa solo questa roba tocca rassegnarsi... oppure spegnerla del tutto. Come faccio io con la tv nostrana, del resto! XD