Meme: Una vita fa, con quei fumetti lì dove tutto è cominciato (e che non è mai finito!)
Oggi che mi sono un pò ripresa (si
fa per dire) dalla batosta delle elezioni americane, posso andare avanti con
il blog. Non farò una recensione, ma un altro dei miei excursus nel mondo
dei tag e dei meme.
Ho trovato questo post-meme molto carino sul blog di Acalia Fenders (che spero torni presto a scrivere, mi mancano le sue recensioni!) che ha
tanto un sapore di “nostalgia-canaglia”, e ho deciso di partecipare anch’io. L’idea,
in breve, è quella di parlare di tutti quei volumi o pubblicazioni a fumetti
che hanno fatto la nostra storia di lettori e per questo sono rimasti
indissolubilmente legati ai nostri ricordi. Dunque non i primi e nemmeno i più
famosi, ma semplicemente quelli che ci sono rimasti più impressi.
Io, come
sicuramente moltissimi di voi, ho cominciato la mia carriera di lettrice ed
estimatrice di fumetti con Topolino.
Ho avuto la fortuna di avere due genitori entrambi lettori: mia mamma preferisce
i libri mentre mio papà i fumetti, ma tutti e due hanno sempre incoraggiato
moltissimo me e mia sorella minore a leggere (con me hanno avuto più
fortuna, ma dettagli XD). E Topolino è stato proprio il primissimo fumetto ad
entrare in casa nostra. Ora mi è impossibile ricordare quali sono stati i miei preferiti, quelli che mi hanno colpito di più: sono veramente tanti! Personalmente però mi sono sempre piaciute più le storie dei
Paperi che quelle di Topolino: la comicità e le disavventure di Paperino mi
divertivano molto più dei casi polizieschi che Topolino era sistematicamente
chiamato a risolvere – ancora oggi non sono una grande fan del genere
poliziesco – e di conseguenza preferivo le raccolte tipo "Paperino Mese" oppure “I Grandi classici
Disney” al settimanale, più povero di storie e pieno di editoriali che per me
erano noiosissimi.
Un’altra pubblicazione che mi ricordo essere passata per certo in casa nostra è il Giornalino di Poochie: in realtà ne ho
reminiscenze molto vaghe, ma ricordo che con mia sorella ci divertivamo a
ricalcarlo sulla carta copiativa per riprodurre quei bei disegni – gioco dannosissimo
grazie al quale avremo rovinato chissà quanti fumetti e giornalini... se si potesse
tornare indietro nel tempo ci darei una bella bacchettata sulle mani, a noi
bimbe e ai nostri genitori che ce lo lasciavano fare! ><
Passiamo alla
pre-adolescenza e arriviamo a Sailor
Moon. L’unico volume che ho mai letto in realtà è il primo, quello in cui
c’è la prima apparizione di Sailor Jupiter. Me lo ricordo bene perchè lei era la mia
guerriera Sailor preferita. È stato il mio primo approccio con i manga... che
però non ha avuto nessun esito! XD Proprio così: per molti anni è rimasto l’unico
manga presente in casa (ormai è sparito da tempo... io e mia sorella lo avremo
scarabocchiato tutto, come nostro solito, e sarà stato buttato T____T). E non
sono stata certo io a comprarlo, me lo avrà preso mio padre sapendo quanto
amavo leggere (a proposito, vi ho mai detto che adoro mio padre? No? Beh, lo
adoro! *-* Mi faceva spesso di queste sorprese: una delle più gradite è stata
senz’altro il primo volume con videocassetta della serie “Il Libro della
Giungla” edita da Deagostini Jr: quanto mi piaceva quella storia! Ero una fan
sfegatata dell’anime e avevo anche l’album di figurine). Preferivo di gran lunga la serie animata, mi duole ammetterlo ma è così! A quell’età comunque ero molto più presa dai libri –
romanzi d’avventura e/o per ragazzi, soprattutto – e avevo accantonato
parecchio i fumetti.
Qualche anno dopo è arrivato Zagor. Proprio così! Come ho già detto, mio padre ama leggere
fumetti e ne possiede una ricca collezione, che comprende anche Diabolik, Tex (che
è proprio il suo preferito) e qualche numero di Mister No, e quindi è stato
praticamente inevitabile per me darle una sbirciatina, prima o poi! Zagor però
è stato l’unico personaggio che veramente mi ha preso, al punto che ho
continuato a leggerlo per diversi anni. Essendo sempre stata piuttosto sensibile alle
cause delle minoranze etniche, degli animali e dell’ambiente, non potevo non
farmi coinvolgere dalle avventure di Za-gor-te-nay, lo “Spirito con la Scure” come
lo chiamano i Nativi Americani, e dal suo simpaticissimo compare Cico Felipe
Cayetano Lopez y Martinez y Gonzales! (E poi Zagor merita anche fisicamente, diciamoci la verità ;) )
E siamo arrivati al vero amore fumettistico della mia vita, quello che dura da più tempo: Dylan
Dog. Uno dei volumi che mi sono rimasti più impressi è il numero 121 (che guarda caso è stato proprio il primo per me), “Finchè morte non vi separi”. Che posso dire di questa storia? Bellissima, stupenda, toccante, indimenticabile!
Non potevo cominciare da un numero più bello il mio sodalizio con questo
personaggio, davvero. Da quel momento mi sono innamorata perdutamente dell’Indagatore
dell’Incubo e delle sue avventure, e non ho ancora smesso di
leggerlo.
Ora voi direte: ma in tutto questo, dove sono i manga yaoi? Eh, sono venuti moooolto tempo dopo! ^^ Da adolescente, ma
anche a vent’anni, l’unica cosa che mi interessava leggere oltre ai libri era
Dylan Dog e non conoscevo nessuno che leggesse manga di qualsiasi tipo, le mie
amiche dell’epoca erano tutte ammiratrici di Cioè (ammetto che per un certo
periodo l'ho letto anch’io!). Il primo manga che ho acquistato di tasca mia è
stato Il mio detective di Hirotaka Kisaragi... ed è così che la mia carriera di
fujoshi ha avuto inizio! Ben presto ho capito che comprare qualsiasi volume (o
quasi) indiscriminatamente non era una buona idea, perchè c’era il rischio
concreto di imbattersi in ciofeche mostruose, e sono diventata molto più selettiva:
la mia collezione di manga yaoi è piuttosto scarsa (saranno una cinquantina, tra
serie e volumi unici), ma preferisco mille volte così che ritrovarmi per casa
della robaccia solo per “sostenere il mercato italiano”, come mi è capitato di
leggere in giro sul web: spiacente, ma io i miei soldi li spendo solo per quello che davvero
mi piace!
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Ad oggi questa rimane una delle mie storie yaoi preferite (ne ho parlato qui) |
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