Dimmi che è vero

Autore: TJ Klune
Editore: Dreamspinner Press
Formato: e-book
Pagine: 398
Traduttore: Claudia Milani
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TRAMA (dal sito): Credete nell’amore a prima vista? Paul Auster no. Anzi, Paul non crede quasi in niente. Ha trent’anni, è leggermente sovrappeso, e le sue caratteristiche migliori sono l’umorismo caustico e il modo colorito e vivace di commentare quel poco che gli succede. I suoi migliori amici sono Rotelle, un cane con due zampe, e Helena Handbasket, una drag queen sull’orlo del bipolarismo. Paul trascorre le giornate in un cubicolo a svolgere un lavoro senza prospettive, e si ripromette di continuo che se il pappagallo omofobo di sua nonna lo insulterà un’altra volta, gli tirerà il collo.
Poi arriva Vince Taylor.
Vince è il suo esatto contrario: sexy, sicuro di sé, e più ottuso di una gallina. E quando, per qualche ragione sconosciuta, questa specie di dio comincia a fargli insistentemente il filo, Paul si convince di essere il bersaglio di uno scherzo, perché non è possibile che uno come Vince possa essere interessato a un perdente come lui.
Ma dopo averlo investito con la propria auto – involontariamente e con il terrore di aver commesso un omicidio – Paul è costretto a guardare Vince con occhi diversi, e scopre che l’unico ostacolo tra loro è rappresentato solo da se stesso. Un ostacolo che sembra incapace di superare, almeno finché Vince non è costretto ad affrontare un doloroso evento famigliare, e Paul deve decidersi ad accantonare i propri dubbi e stare accanto all’uomo che lo trova perfetto così com’è.



IL MIO VOTO =  

Dimmi che è vero è sicuramente uno dei libri m/m più divertenti che io abbia mai letto. Ancora non capisco come ho potuto parcheggiarlo nel tablet per mesi e mesi senza dargli nemmeno una sbirciatina: appena ho iniziato a leggerlo non sono più stata capace di staccarmene. E infatti l’ho finito in meno di 24 ore.
Paul Auster è il classico “tipo qualunque” in cui tutti (sia uomini sia donne) possiamo immedesimarci: trentenne, leggermente sovrappeso, con un lavoro monotono, sfigato in amore e insicuro come un adolescente. Gli uomini che lo attraggono non ricambiano mai il suo interesse, e se riesce a concludere si tratta in genere di tipi strambi e/o fuori dal comune (vogliamo parlare del medium convinto che casa sua sia infestata da un fantasma con le mestruazioni??). Aggiungete a tutto ciò una famiglia veramente particolare (i suoi genitori si conobbero e sposarono nel giro di una settimana, e sua nonna ha un pappagallo omofobo che non manca mai di sfotterlo) e capirete come il nostro si senta per lo più un pesce fuor d’acqua ovunque si trovi.
Paul però è anche un uomo sveglio e brillante: i suoi monologhi interiori sono un qualcosa di fantastico, è intelligente e ha un bellissimo rapporto con Sandy, il suo migliore amico di sempre (il cui alter ego è un'esuberante drag queen). Peccato che la sua dannata insicurezza faccia sì che si butti continuamente giù, nonostante gli sforzi di Sandy di fargli capire che anche lui vale, come chiunque altro. Per questo motivo, quando entra in scena Vince Taylor, Paul non ha dubbi: quel ragazzo stupendo che inspiegabilmente sembra essersi fissato con lui vuole soltanto prenderlo in giro, proprio come accade nel film Kiss Me. Vince è il suo esatto contrario: bello come un dio, sì, ma con un cervello delle dimensioni di una noce (pressappoco XD). Dice tutto quello che gli passa per la testa e due volte su tre non capisce di cosa Paul stia parlando; sembrano insomma del tutto incompatibili, ma nonostante questo continua imperterrito a dirgli che gli piace e che vuole uscire con lui... Paul non si è mai ritrovato in una situazione del genere, che fare?
Naturalmente il libro non è solamente comico: ci saranno anche situazioni di tensione, provocate soprattutto da un certo segreto che Vince vuole nascondere a Paul, ma anche dalle loro personalità che spesso e volentieri entrano in conflitto. Paul non fa che chiedersi perché Vince si sia invaghito proprio di lui, perché gli dice sempre che è bellissimo, perché questo, perché quello; ce ne metterà per capire che, in fondo, in amore non ci sono perché che tengano. Vince lo ama semplicemente perché lui è Paul, è unico al mondo e a lui piace così com'è.
L’autore (e di conseguenza la traduttrice) è stato bravissimo con i dialoghi, sia per quel che riguarda i pensieri di Paul sia quando si rivolge direttamente al lettore (una scelta narrativa che ho trovato azzeccatissima nel tono generale della storia). Ho tolto una stellina dal voto (che anzi, sarebbe 4 e mezzo) solo per la surrealità di certe situazioni, a tratti davvero poco credibili, ma a parte questo Dimmi che è vero è un libro che veramente merita. Divertente e spassoso, ma anche serio e profondo; le scene d’amore sono molto scarse (ad essere precisi, ce n’è solo una) e poco descrittive, e quindi mi sento di consigliare questo libro anche a coloro che di solito non leggono storie m/m, se cercate una lettura piacevole che vi faccia divertire e vi coinvolga.

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