Serie "Kuroneko" - Aya Sakyo
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Copertina del primo volume. Da sinistra, Keichi e Shingo |
La serie Kuroneko (che significa “gatto nero”, da kuro -> nero e neko -> gatto)
consiste in dei manga scritti e illustrati da Aya Sakyo a partire dal 2012, a
tema yaoi-fantasy. I titoli sono (sperando di non sbagliare l’ordine, in caso
contrario correggetemi pure): Kuroneko Kareshi no Asobikata, Kuroneko Kareshi
no Aishikata, Kuroneko Kareshi no Amaekata, Kuroneko Kareshi no Afurekata,
Kuroneko Kareshi no Ouji Sama (quest’ultimo ancora in corso sulla rivista Dear
+). In Italia la serie è inedita.
TRAMA: Shingo è un felino
mannaro, ossia una persona la cui vera natura è quella di un gatto (nero). Solo
lo 0,001% della popolazione mondiale possiede questa caratteristica. Conduce una vita un pò
vagabonda, lavorando come facchino per una ditta che produce set
cinematografici e andando a letto con qualsiasi uomo stuzzichi il suo
interesse, senza mai impegnarsi. Un giorno però s’imbatte nel famoso attore Keichi Kagami e scopre che
anche lui è un felino mannaro... per la precisione, un leopardo.
IL MIO VOTO = ★★★
Aya Sakyo è un’autrice che si
occupa di storie sia yaoi sia shojo. Il suo vero nome è Ayane Ukiyo e lo usa
quando disegna manga shojo; per quelli yaoi, diventa Aya Sakyo. È nata nella
prefettura di Aichi il 25 agosto 1977 (a proposito, buon compleanno! ^^), le piacciono i
gatti (ovvio), viaggiare, dormire e giocare a pachinko, colleziona pietre per
hobby e il suo manga preferito è Itazura na Kiss, uno degli shojo più popolari
di sempre in Giappone. Tutti i suoi lavori, sia shojo sia yaoi, hanno la
caratteristica in comune di essere molto hot. In realtà mi sono avvicinata a questa
serie proprio perchè avevo letto sul web che era una delle più graficamente
esplicite del genere; quindi, se vi siete stufati dei peni invisibili e volete vedere tutto, ma proprio TUTTO, Aya Sakyo è la mangaka che fa per voi. XD
Peccato però che questo, per quanto mi riguarda, sia pressochè l’unico lato positivo di tutta la serie. E in effetti il mio voto reale sarebbe 2 stelle e mezza.
Peccato però che questo, per quanto mi riguarda, sia pressochè l’unico lato positivo di tutta la serie. E in effetti il mio voto reale sarebbe 2 stelle e mezza.

Prima di tutto, Shingo è uno
tsundere fatto e finito e già solo per questo mi sta sulle scatole: è sempre
stato abbandonato in vita sua ed è molto diffidente con le persone, e
questo sarebbe anche normale, ma il punto è che non sa assolutamente comunicare
con Keichi. Questi due comunicano solo tramite il sesso. E ce n’è proprio tanto
in questa serie, ogni volume è pieno zeppo di scene sessuali. Se
questo per qualcuno può essere un vantaggio, io trovo che alla lunga venga a
noia. A parte che Keichi sembra una specie di dio del sesso, ha una resistenza che
Rocco Siffredi gli fa un baffo e a Shingo gli tira al solo vederlo, penso che dopo
ventordicimila capitoli di solo sesso (o quasi) alla fine il tutto si riduca a
un mero atto meccanico privo di ogni significato. Shingo non si decide mai
ad ammettere di provare qualcosa per Keichi: ogni volta o si trasforma in un
gatto (la soddisfazione sessuale tira fuori la vera natura dei mannari) o non si fa più sentire, lasciandolo con un palmo di naso. Arriva, lo sbatte e riparte, in
pratica. XD

Io penso che questa serie sia
stata un pò un’occasione sprecata. La Sakyo è una bravissima
disegnatrice, i corpi dei suoi personaggi sono sempre molto ben proporzionati e
fa un ottimo lavoro anche con gli sfondi, ma le storie sono molto
superficiali. Qualche trasformazione qui, un po’ di sesso là, condire il tutto
con tante paranoie e incomprensioni (perchè vorremo mica dissociarci dai soliti
clichè? Nooooo!), e voilà. Nonostante tutto, la
serie ha avuto tanto successo che è già arrivata all’8° volume – se ne contiamo
altri 3, slegati dalle vicende di Shingo e Keichi ma sempre con protagonisti dei
felini mannari (in uno c’è il fratello maggiore di Keichi). Non è niente di che
insomma, buona giusto se vi piacciono il fantasy e i manga yaoi molto (ma proprio
MOLTO!) spinti.
Il tratto è proprio bello, ma la trama non mi ispira più di tanto visti gli sviluppi che hai descritto. Magari darò un'occhiata giusto per la scienza *coff coff* :P
RispondiEliminaLa faccenda degli uomini-animali mi ricorda Sex Pistols, ma non avendo letto per bene nessuno dei due non so quanto ci sia di simile davvero...
Sex pistols non l'ho mai letto perché non mi ispira, ma a giudicare dalla trama mi pare abbiano ben poco in comune. Forse la serie kuroneko è un po' più interessante, anche solo per il tratto dell'autrice. Io, come sai, non sono tanto per il genere fantasy, salvo poche eccezioni. Poi magari ci sarà chi lo apprezza più di me, fosse solo per il fatto che è davvero molto esplicito. XD
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