Konbini-kun


I due protagonisti (da sinistra)
Yamai e Hiroshi
Konbini-kun (“Il ragazzo del minimarket”) è un manga scritto e illustrato da Junko a partire dal 2010, inizialmente serializzato sulla rivista Chara e poi pubblicato in un unico volume. È inedito in Italia ed è stato pubblicato in lingua inglese dalla Junè nel 2013 con il titolo di "Mr. Minimart".

TRAMA: Hiroshi Endo è un adolescente che, dopo un brutto episodio che lo ha sconvolto profondamente, ha smesso di andare a scuola e da quel momento sta in casa tutto il giorno senza fare niente di niente. Un giorno però gli viene proposto di lavorare come commesso nel minimarket di suo zio e lui accetta al volo, nella speranza di dare una svolta alla sua vita. Il lavoro non si preannuncia facile, soprattutto perchè Hiroshi è un ragazzo molto timido, ma anche per via di uno dei suoi colleghi, Kohei Yamai, un tipo dall’aria rude e scontrosa che non fa nulla per metterlo a suo agio... spesso però le apparenze ingannano!

IL MIO VOTO =
 

(occhio ai possibili spoiler)

Era da tempo che non parlavo della mia mangaka preferita e perciò mi sono detta che era il momento di rimediare!
Anche in questa storia i protagonisti sono due personaggi totalmente diversi tra loro. Tanto Hiroshi è chiuso e introverso (quasi un hikikomori) quanto Yamai è intimidatorio ed esuberante; il loro primo incontro si svolge con un certo imbarazzo, soprattutto quando Yamai mette in chiaro che non farà favoritismi a Hiroshi solo perchè è il nipote del capo. Ben presto però la sua vera natura verrà fuori: una sera di pioggia Hiroshi lo sorprende a salvare un gattino dalla strada e a prendersene teneramente cura, e quando il giorno dopo chiede di poterlo adottare, Yamai accetta la sua proposta molto volentieri e da quel momento i due diventano amici. Hiroshi scopre così che non solo Yamai ama gli animali, ma che è anche un ragazzo onesto e gentile che si preoccupa davvero dei suoi amici: quando infatti il traumatico passato di Hiroshi torna a galla (in pratica, si è innamorato di un suo compagno di scuola e gli altri studenti lo hanno scoperto e deriso), Yamai è l’unico a difenderlo senza sconvolgersi minimamente per quello che ha fatto; Hiroshi è suo amico e lui sta sempre dalla parte dei suoi amici. Inutile dire che per Hiroshi invece questa amicizia evolverà in un sentimento più importante... e inutile anche dire che ci sarà l’immancabile e dolcissimo! lieto fine per lui.
Chiude il volume una storia autoconclusiva con protagonisti Ito e Mahiro, rispettivamente salaryman e studente di liceo, che hanno qualche problema di comunicazione (soprattutto a causa dei pesanti turni di lavoro di Ito) e per questo il loro rapporto è in crisi; ci vorrà del tempo, ma alla fine i due riusciranno a chiarirsi.

Personalmente adoro questo manga, è uno dei miei preferiti di Junko. Anche se è davvero difficile scegliere il mio preferito, visto che io adoro  tutto ciò che questa artista pubblica! ^^
Yamai e Hiroshi sono troppo carini insieme e il loro punto di forza sta proprio nella loro diversità: sono l’uno l’opposto dell’altro, ma insieme si completano. Mi piace il fatto che Junko non abbia reso Hiroshi il classico inetto sociale ma solo un ragazzo molto timido, e anche l’arguzia che ha dato a Yamai, che capisce al volo i sentimenti che Hiroshi nutre per lui e a un certo punto prende in mano la situazione senza girarci troppo intorno. Questa in particolare è una situazione insolita per questo tipo di manga, in cui come sapete c’è quasi sempre il brutto vizio di tirarla per le lunghe ><, e quindi per me è stata una vera boccata di aria fresca!
Ito (il moro) e Mahiro (il biondo)
Carina anche la oneshot, tutto sommato. Tocca temi abbastanza importanti, quali la differenza di età in una coppia e la situazione lavorativa in Giappone, dove i salarymen (gli impiegati d’ufficio, in pratica) svolgono realmente turni di lavoro a dir poco massacranti, lunghi anche 14-16 ore, che creano difficoltà a gestire i rapporti interpersonali e qualcuno addirittura muore letteralmente per il troppo lavoro (questo fenomeno è definito karoshi).
Lo stile dei disegni è quello consueto di Junko: tratto pulito, attenzione ai dettagli, scene d'amore non troppo esplicite (sicuramente meno dell'altro suo manga di cui ho parlato sul blog, Kimi Note), per cui se questo è lo stile che preferite è il manga che fa per voi.
Concludendo direi proprio che, a meno che siate delle brutte persone, non potrete non voler bene a Konbini-kun. È un concentrato di dolcezza e simpatia unico, con due protagonisti adorabili e una storia mai scontata. E poi è scritta da Junko, un marchio di garanzia!

Commenti

  1. Anche io sono stata parecchio assente e sto cercando di rimettermi in pari con il mio blog e con quelli che seguo :)
    Ovviamente non potevo non cominciare il recupero del tuo blog da questo post! Konbini-kun mi piace moltissimi! E' il primo manga di Junko che ho letto e lo trovo davvero adorabile! Lo rileggo spesso con piacere quando ho voglia di qualcosa che mi metta di buon umore! ^__^

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    Risposte
    1. Bentornata anche tu allora!
      Hai beccato il blog proprio nel momento in cui sono sparite tutte le immagini, mannaggia >< spero di reinserirle al più presto.

      Ricordavo che piace anche a te Junko...inutile dire che hai ottimi gusti! ^^

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    2. Graziee :)
      Ho letto l'avviso per le immagini...mamma mia x-x che gran seccatura doverle rimettere! Buona fortuna! >_<

      Si si! :D grazie! Anche se non mi mancano i "guilty pleasure" ahah

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    3. Non mi dire niente, sudo freddo alla sola idea...

      I guilty pleasure sono il "sale" della vita! XD

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