Non mi farò coinvolgere - Eppure sogno un dolce amore
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| da sinistra, Togawa e Shima |
Non mi farò coinvolgere (Doushitemo
Furetakunai) ed Eppure sogno un dolce amore (Soredemo, Yasashii Koi o suru) sono
due manga scritti e disegnati da Kou Yoneda a partire dal 2008. Si tratta di
volumi unici che però contengono gli stessi personaggi (o quasi), per cui il
secondo si può considerare un sequel del primo e andrebbe letto dopo di esso; è per questo motivo che ho scelto di recensirli insieme.
Entrambi i volumi sono stati pubblicati in italiano dalla Flashbook Edizioni.
TRAMA – in Non mi farò
coinvolgere seguiamo le vicende di Shima e del suo capo Togawa: avvicinatisi
quasi per caso, i due si dibattono tra i sentimenti suscitati da quella che
sembra diventare una storia sempre più importante e il tragico passato di
entrambi. In Eppure sogno un dolce amore i protagonisti sono invece Onoda, un collega
di Togawa e Shima, e Deguchi, ex collega di Shima: in questo caso abbiamo una
storia di amicizia che, seppur fra molte difficoltà, devolve in amore.
Kou Yoneda è un’altra autrice
molto famosa sia in Giappone sia all’estero, e dunque anche in Italia. Oltre a
questi due manga, la Flashbook sta pubblicando quella che probabilmente è la
sua opera più conosciuta, “Twittering Birds Never Fly”; io non l’ho ancora
letta, ma conto di rimediare alla lacuna il prima possibile. La Yoneda è nata a
Osaka il 28 dicembre 1985 sotto il segno del Capricorno: ha iniziato la
carriera come disegnatrice di doujinshi (soprattutto ispirate al manga Katekyo
Hitman Reborn!) per poi passare alle storie originali, sempre comunque restando
in ambito yaoi.
Io e Kou Yoneda abbiamo sempre avuto uno
strano rapporto. Da un lato trovo che sia una delle disegnatrici più abili in
circolazione, i suoi personaggi sono sempre molto realistici, espressivi e
curati nelle proporzioni; nonostante questo, però, ho letto poco di suo.
Twittering ecc., ad esempio, pur essendo il suo manga più famoso, non mi ha mai
ispirata. Probabilmente la colpa è dell’elemento yakuza con cui di solito io
vado poco d’accordo, ma a parte questo le sue storie generalmente mi ispirano
poco. La stessa cosa valeva fino a l’altro ieri per i manga di cui parlo oggi:
li avevo letti solo in scan senza mai provare il desiderio di acquistarli. Sono
diverse volte che li incrocio in fumetteria e li ho sempre lasciati sullo
scaffale, ma alla fine mi sono lasciata tentare e, spinta dall’impulso del
momento, li ho presi.
La rilettura è stata
piacevolissima, leggere un manga nella propria lingua madre è sempre un’altra
cosa e sono contenta di poter dire che è stato fatto un buon lavoro con la
traduzione e l’adattamento dei dialoghi. La Flashbook è sulla buona strada per
diventare una casa editrice di prima qualità per quel che riguarda il genere yaoi/shonen ai;
certo che potrebbero farla un po’ più spessa stà benedetta carta, ho sempre
paura che mi si stracci in mano se giro le pagine troppo velocemente... ma vabbé,
dettagli.
Torniamo alle storie. Mi sono
piaciute entrambe, ma la mia preferenza va decisamente alla prima, Non mi farò
coinvolgere, alla quale assegno 5 stelline; l’altra si ferma a 3 e mezzo. La prima
storia mi ha presa molto di più, forse perchè è la “prima” e perchè in fondo
sono un po’ simili nell’impostazione: in entrambe abbiamo delle incomprensioni
d’amore, legate al fatto che una delle due parti è sempre stata etero e si
ritrova improvvisamente a provare attrazione per un altro uomo senza capire cosa
fare. L’altra parte, chiaramente, soffre molto per la situazione che si viene a
creare, una specie di stallo in cui, se da un lato l’altra persona la cerca
sempre e la copre di attenzioni, dall’altro si erge tra loro una vera e propria
barriera che non consente di capire dove questa relazione vada esattamente a
parare.
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| da sinistra, Onoda e Deguchi |
Shima ha un passato molto sofferto: nel suo vecchio
lavoro si era innamorato di un collega (notoriamente etero) che però, per nascondere il tutto, lo
vessava e insultava davanti a tutti gli altri, salvo poi correre da lui
dicendo di amarlo. Da allora Shima ha giurato che non si sarebbe più innamorato
di un uomo etero: invece il destino gli gioca un brutto tiro mettendo sulla sua
strada Togawa. Non si può proprio dire che per Shima sia un colpo di fulmine,
anzi! Togawa è un uomo abbastanza eccentrico, senza peli sulla lingua e
addirittura sgradevole (ha un concetto tutto suo dell’igiene!); a ogni modo, a
un certo punto i due finiscono per cedere all’attrazione che provano l’uno per
l’altro, ma anziché sbloccarsi le cose si complicano ancora di più quando
Togawa ammette candidamente che gli piacerebbe molto avere una famiglia, un
giorno. Per Shima è un incubo che si ripete e vorrebbe chiuderla lì
prima di ritrovarsi a soffrire per l’ennesima volta; ma quando c’è di mezzo l’amore,
si sa, il cervello va in tilt ed è il cuore a passare al posto di comando~!
In Eppure sogno un dolce amore,
come abbiamo visto, i due protagonisti sono inizialmente solo amici, anche se uno
dei due, per la precisione Deguchi, si accorge fin da subito di essere
innamorato dell’altro, Onoda; sapendo bene però che lui è etero, decide di non
dire niente e di accontentarsi della sua amicizia, e così facendo trascorrono
ben tre anni. Già questa è una cosa che mi ha fatto un po' storcere il naso: non
dubito che esistano effettivamente situazioni del genere, ma io sono sicura che
non riuscirei a restare accanto a una persona che potrebbe anche non ricambiare mai il mio
amore solo per non perdere la sua amicizia. È una situazione che mi
logorerebbe, mi distruggerebbe. Penso sia soprattutto per questo che mi sono
sentita meno “sintonizzata” con Deguchi e Onoda rispetto a Togawa e Shima. La storia
è comunque piacevole da leggere, la Yoneda è bravissima a far scoccare la
scintilla tra i due personaggi nella maniera più realistica possibile, senza
alcuna fretta, e dà ampio spazio ai tormenti di Deguchi e ai dubbi di Onoda.
Il
lato psicologico molto approfondito è senz’altro quello che più mi piace del
lavoro di questa autrice, che è stato superbo in entrambe le storie. Le scene
amorose passano un po’ in secondo piano, per così dire: sono poche e mai
esplicite, e per questo credo che Non mi farò coinvolgere ed Eppure sogno un
dolce amore siano da consigliare a chiunque, forse soprattutto a coloro che si
avvicinano al genere yaoi/shonen ai per la prima volta. Ricordate solo di
leggerli in quest’ordine per gustarveli meglio. Quanto a me, d'ora in poi cercherò sicuramente di recuperare altri lavori di questa bravissima mangaka! ;)



Anche io ho un rapporto simile con la Yoneda, anche se ancora non è scoccata la scintilla. Mi piace molto il suo modo di lavorare con i personaggi, il suo realismo e il suo tratto, però devo ancora trovare il titolo che la porti tra le mie assolute preferenze. Dovrei recuperare anche io Twittering (di cui ho rimandato l'acquisto per le tue stesse ragioni), magari ho bisogno di più volumi per affezionarmi. Fatto sta, comunque, che i suoi titoli sono sicuramente sopra la media e che merita di essere consigliata spassionatamente :3
RispondiEliminaMa io twittering non ho nessuna intenzione di comprarlo XD per il momento lo leggerò in scans (inglesi, chiaramente)...poi si vedrà. Comunque concordo che un volume solo non basta per affezionarsi, per me ce ne vogliono almeno due. E concordo anche che la Yoneda è sopra la media, questo sì!
EliminaMi segno anche questi due titoli, ma credo che per oggi smetterò di leggere il tuo blog o rischio di ritrovarmi con una serie infinita di cose nuove da leggere, e proprio non è il periodo giusto! ;P
RispondiEliminaXD ti capisco, e spero tornerai presto a trovarmi!
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