You like it darker - Stephen King
Buon 2025 a tutti! Spero abbiate passato delle buone feste! Avrei voluto farmi sentire prima con un resoconto delle letture completate durante l'anno per le varie challenge a cui avevo aderito, ma non sono ancora riuscita a finirlo; ho invece pubblicato su Instagram la recensione di questo libro, e perciò la lascio anche qui.
Confesso di aver preso "You like it darker", l'ultima fatica di King, soprattutto perché avevo letto che uno dei racconti che compongono la raccolta era il sequel di "Cujo", uno dei miei libri preferiti del Re. E "Serpenti a sonagli", il racconto in questione, è bellissimo. Riprende il personaggio di Vic Trenton, il quale, ormai vedovo e anziano, si trasferisce per qualche tempo in Florida, nella casa di un amico. Qui conosce la coetanea Allie Bell, che va sempre in giro con un passeggino doppio, vuoto. I suoi figli sono morti molti anni prima a causa dei morsi di alcuni serpenti a sonagli: Allie è ben consapevole della loro morte, ma sostiene comunque che i bambini, a volte, ci sono ancora. Vic fa amicizia con lei, ma poco tempo dopo Allie muore e lui scopre, con sua grande sorpresa, che la donna lo ha nominato erede di tutti i suoi beni. Perché lo ha fatto, se si conoscevano appena? E come mai il passeggino continua ad apparire misteriosamente nel villino in cui soggiorna Vic?
Si trattava pur sempre della mia vicina, ed era relativamente innocua. Dunque dissi: "Ciao, Jake," e "Ciao, Joe, che bella sorpresa." Allie fece la sua risata trillante. "Sei molto dolce." Poi, guardandomi dritto negli occhi, aggiunse: "Lo so che non ci sono." Non sapevo come rispondere. Allie non sembrò farci caso. "Eppure, a volte ci sono."
Quando si leggono dei racconti, penso sia normale apprezzarne alcuni più di altri. Nel caso di King, lui, come sempre, dà il meglio di sé in quelli più lunghi, come appunto questo, o "L'incubo di Danny Coughlin", anche lui molto bello. Tutti comunque sono narrati nello stile tipico dello scrittore, che induce il lettore a restare incollato alle pagine. In tutti c'è qualcosa che resta impresso, qualche frase che ti colpisce.
Per me si guadagna 4 stelle su 5. Non direi che sia un libro imperdibile, ma se siete fan irriducibili di Stephen King, oppure se anche voi, come me, siete curiosi di sapere cosa capita a Vic Trenton, allora sì, lo è.
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